Cantate Domino
Si è svolto nella basilica di S. Maria Assunta in Castel di Sangro il terzo concerto per organo che era in programma per il giorno 4 gennaio e rinviato a causa della neve, Il concerto ha avuto un grosso gradimento da parte del pubblico e in modo particolare con Mons, Vescovo Michele Fusco che al termine si è complimentato con la corale “Cantate Domino”
Tre sono stati gli appuntamenti che si terranno nell’antica Basilica di S. Maria Assunta. L’8 di dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, si è già svolto il concerto sul prezioso organo D’Onofrio P. della seconda metà del ‘700, tenuto dal maestro pugliese Francesco Scarcella il quale ha eseguito pagine di musica sacra sfruttando tutte le sonorità timbriche dello strumento. Nel secondo appuntamento, il 27 dicembre alle 18.30, avremo l’onore di ascoltare le esecuzioni dell’organista modenese il m° Stefano Pellini. I compositori inseriti nel programma sono molteplici dal ‘700 al ‘900 come J. S. Bach, A. Vivaldi, A. Corelli, J. F. Händel, C. B. Balbastre, G. Vignali, N. Moretti, F. Provesi e H. Carol. Nell’ultima serata, il 4 gennaio 2019 alle 18.30, al concerto per organo e tromba del m° Giovanni Petrone e del m° Florindo Matticoli parteciperà il coro polifonico cittadino di Castel di Sangro “Cantate Domino” istituito dal parroco don Domenico Franceschelli amante della musica sacra e della liturgia conciliare.
Il pregiato organo è stato realizzato nel 1794 da Pasquale D’Onofrio da Caccavone (oggi Poggio Sannita in Molise) come attestano documenti conservati presso l’Archivio Parrocchiale. Lo strumento è ubicato in una cantoria dipinta e dorata, ed è chiuso in una cassa di risonanza lignea con prospetto inflesso a tre campate divise da lesene con lo scomparto centrale maggiore dei laterali. La cassa termina in alto con un frontone adornato ai lati da due vasi dorati, mentre al centro spicca lo stemma del SS. Sacramento. La tastiera, originale, è collocata nella finestra sotto il prospetto ed è costituita da 50 tasti (Do1 – Fa5 con prima ottava corta), con diatonici in bosso con frontalini lavorati e semicerchi concentrici e cromatici ricoperti di ebano. L’organo è dotato di pedaliera dritta, a leggio, con 9 pedali (Do1 – Do2 con prima ottava corta), che è costantemente unita alla tastiera. I registri sono disposti su due colonne a destra della tastiera e sono azionati mediante tiranti in ferro con pomelli in ottone tornito. Nel 1993 lo strumento è stato sottoposto a restauro e attualmente è pienamente funzionante grazie alla presenza del m° Giovanni Petrone (abilitato dalla CEI per la schedatura degli organi SMO) il quale, oltre a suonarlo nelle solennità, è direttore artistico della rassegna e supervisiona la manutenzione dello strumento.
Con i “Vespri d’Organo” si dà vita a un nuovo polo di programmazione e produzione musicale in Abruzzo, con particolare riguardo al grande repertorio della musica sacra ed organistica e con la presenza del coro polifonico diventa un’unione di fatto intesa a valorizzare i luoghi dell’alto Sangro, i repertori musicali, gli artisti e le persone.
Visualizza per vedere il video