Santa Concordia, era secondo il Martirologio Romano la nutrice di Ippolito di Roma (tra l’altro autore di un “canone” della liturgia eucaristica che ancora adesso è in auge; terzo dei canoni attuali) che morì, dopo vivaci contrasti con i Papi Callisto (217-222) e Ponziano (230-235), assieme a quest’ultimo in Sardegna perché condannati entrambi ad metalla (cioè in miniera) dall’Imperatore Massimino il Trace durante una persecuzione politica e non religiosa. L’unica traccia di santa Concordia si ritrova, come su accennato, sul Martirologio Romano, infatti di Essa si legge ” Passi sunt etiam eadem die beata Concordia ejus nutrix, quæ ante ipsum plumbatis cæsa, migravit ad Dominum, et alii decem et novem de domo sua qui extra porta Tiburtinam decollati sunt, et una cum ea in agro Verano sepulti”.
Ci racconta uno scritto di S.Hipolito, Concordia era una vecchia donna,di origine schiava,umile e semplice,che viveva nella casa del sacerdote romano Ippolito.
Lei era la sua infermiera ed educatrice ,nutrito,curato e lo proteggeva.
Un giorno il prefetto Valeriano ordinò ai suoi soldati di saccheggiare i possedimenti di Ippolito,sapendo che nella sua casa aveva anche dei cristiani,ordinando che tutte le schiave fossero condotte davanti a lui.
Tra loro c’era Concordia. A questi Valeriano ha detto loro “Abbi pietà di vostra vita,e non morire con il tuo padrone Ippolito”.
Al chè Concordia disse: “ Vogliamo il meglio per la nostra vita e per quanto mi riguarda,io morire con onore della fede cristiana e preferiamo a morire con il nostro maestro e ottenere la vita eterna,perdendo il suo vivere un po’ in mezzo a voi,il male”.
Infastidito da queste parole Valeriano disse :” tu,razza di schiava,può essere corretto solo con le fruste “ e ordinò che Concordia fosse flagellata con le fruste maschere.
Ha sofferto questa tortura senza subire e rompere il suo spirito. Hanno continuato a pregare con fervore come egli era stata frustata,e videro il ben seno.Quando il suo vecchio corpo era esausto,ha dato il suo spirito a Dio. Era il 13 agosto del 258
In data 18/05/1703 il duca di Castel di Sangro Principe di Santo Buono Carmine Nicola Caracciolo,dona alla chiesa Matrice ancora in costruzione il corpo di S. Concordia V. e M. chiedendo che fosse posto sotto la mensa dell’altare maggiore della nuova chiesa mediante anche un bassorilievo in legno durato,che rappresenta e protegge il corpo di Santa Concordia su un vano ricavato alle spalle dell’altare maggiore.